sabato 27 giugno 2015

Voglia di No(t)te

Fin da bambino ho ascoltato musica e, dall'adolescenza in avanti, la musica è stata ed è la mia passione più grande; da quando, sedicenne, ho passato notti nella mia stanza alla luce di un abat jour a leggere i fumetti, prima di Tex Willer, e poi di molti altri personaggi, la notte è il mio momento magico. 

Nella musica che ascolto e colleziono, mi piace il fatto di poter scegliere o di rivivere momenti e emozioni già vissute, ascoltando canzoni che, nel corso del tempo, ho imparato a memoria, oppure di cercare nuovi orizzonti in quei suoni ascoltati in maniera distratta, subito dopo l'acquisto, per poi finire per anni come un pezzo della collezione tra i tanti, ma che aspetta il momento che l'ispirazione all'ascolto mi riporti di nuovo da lui. 

Nella notte arriva l'energia dei pensieri, dello sguardo rivolto verso sé stessi, e della voglia di esternare, o su un foglio di carta o, negli anni successivi, su una delle pagine virtuali della rete, il proprio sentire e il proprio vibrare. Nella notte respiro l'energia del buio e del silenzio, per vivere appieno ogni suono che ascolto, ogni parola che leggo e che scrivo.

Di fondo io sono un solitario. Osservo e ascolto il mondo attorno a me, mi costruisco la mia gioia di vivere coltivando le mie passioni e la mia curiosità, per poi condividerne i frutti e gli entusiasmi anche con le altre persone, ma ci sono momenti, come questo, che sono solo miei. I momenti delle vibrazioni notturne, delle stellate d'inverno, della musica in cuffia e delle parole che si susseguono l'una all'altra, senza necessariamente creare un discorso completo e coerente. 

Questa è stata un'altra di quelle notti dove, ascoltando uno di quei dischi accantonati per anni, ho voluto spiegare cosa significa la notte per me.

A risentirci a presto.

[Colonna sonora del post: album LO SGABELLO DEL ROSPO dei Fiaba]

Nessun commento: