domenica 8 luglio 2018

Dirtti, Doveri e Coerenza.

Visto tutto quello che sta succedendo in Italia e in Europa, soprattutto per quanto riguarda i migranti e tutto ciò che legato al fenomeno dell'immigrazione, ci sono alcune cose che sento di dover dire.

In primo luogo un concetto fondamentale: DIRITTI e DOVERI sono due facce della stessa medaglia. Ovvero, quando si definisce un accordo, di qualsiasi genere, tra due parti (come ad esempio tra le istituzioni e i cittadini di uno stato) ciò che viene definito DIRITTO di una delle due parti, stabilisce un preciso DOVERE dell'altra parte nei suoi confronti; così come ciò che viene definito DOVERE di una delle due parti, stabilisce un preciso DIRITTO dell'altra parte nei suoi confronti.

In secondo luogo, una nazione (qualunque essa sia) si basa su principi fondamentali stabiliti da una costituzione. Solo in secondo momento entrano in gioco le leggi che DEVONO assolutamente rispecchiare i principi stessi della costituzione che la nazione si è data. Per questo, un cittadino che ignora i principi fondamentali della costituzione dello stato in cui vive, è dimostrazione di un fallimento delle istituzioni di quello stato, mentre un politico (che in molte democrazie, compresa l'Italia, GIURA sulla costituzione di seguirne e di difenderne i principi) non può ignorarli e per cui, se decide di non seguirli, non può che essere definito un traditore della nazione che crede di poter rappresentare. 

Ora la costituzione italiana, all'articolo 2 dice: 

"La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei DOVERI INDEROGABILI di solidarietà politica, economica e sociale".

Come potete notare, in questo articolo, non si fa nessuna distinzione tra "cittadini" e "non cittadini", ma si limita a dire che L'Italia riconosce e GARANTISCE i diritti inviolabili dell'uomo, quindi è DOVERE dello stato Italiano far sì che questi diritti siano rispettati per QUALUNQUE ESSERE UMANO che si trovi sul suolo Italiano; inoltre definisce la solidarietà (sia politica, che economica che sociale) come un DOVERE INDEROGABILE, ovvero è compito sia dello stato italiano, che di ciascun cittadino italiano fare quanto è in suo potere per aiutare chi ne ha bisogno.

In più, l'articolo 3 recita: 

"Tutti i cittadini hanno pari dignita` sociale [XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [292, 371, 481, 511, 1177], di razza, di lingua [6], di religione [8, 19], di opinioni politiche [22], di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Dove non solo si scrive a chiare lettere che, nella costituzione Italiana, non c'è spazio per concetti come la discriminazione e il razzismo (nei confronti di qualsiasi categoria), ma si enuncia anche il principio che È DOVERE DELLO STATO rimuovere qualsiasi tipo di comportamento razzista e discriminatorio.

In più, l'Italia fa parte sia dell'Europa che delle nazioni facenti parte dell'ONU e questo vuol dire che, così come l'Italia deve essere fedele ai principi dettati della sua costituzione, deve anche essere coerente, così come qualsiasi altro stato membro di queste istituzioni, con i principi costituenti di queste entità. A questo punto è utile sapere che: 

L'Europa, attraverso il trattato di Lisbona, ha rettificato la propria costituzione e, in particolare negli articoli 61 e 63, ha scritto: 

Art 61 Capo 1 punti 1, 2 e 3
L'Unione realizza uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia nel rispetto dei diritti fondamentali nonché dei diversi ordinamenti giuridici e delle diverse tradizioni giuridiche degli Stati membri.

Essa garantisce che non vi siano controlli sulle persone alle frontiere interne e sviluppa una politica comune in materia di asilo, immigrazione e controllo delle frontiere esterne, fondata sulla solidarietà tra Stati membri ed equa nei confronti dei cittadini dei paesi terzi. Ai fini del presente titolo gli apolidi sono equiparati ai cittadini dei paesi terzi.

L'Unione si adopera per garantire un livello elevato di sicurezza attraverso misure di prevenzione e di lotta contro la criminalità, il razzismo e la xenofobia, attraverso misure di coordinamento e cooperazione tra forze di polizia e autorità giudiziarie e altre autorità competenti, nonché tramite il riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie penali e, se necessario, il ravvicinamento delle legislazioni penali.

Art 63 punto 1
 L'Unione sviluppa una politica comune in materia di asilo, di protezione sussidiaria e di protezione temporanea, volta a offrire uno status appropriato a qualsiasi cittadino di un paese terzo che necessita di protezione internazionale e a garantire il rispetto del principio di non respingimento. 

Mentre l'ONU, tramite la sua "Convenzione ONU sul Diritto del Mare" stabilisce, all'articolo 98 il concetto di OBBLIGO DI PRESTARE SOCCORSO nel seguente modo

1. Ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batte la sua bandiera, nella misura in cui gli sia possibile adempiere senza mettere a repentaglio la nave, l'equipaggio o i passeggeri:
a) presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo;
b) proceda quanto più velocemente è possibile al soccorso delle persone in pericolo, se viene a conoscenza del loro bisogno di aiuto, nella misura in cui ci si può ragionevolmente aspettare da lui tale iniziativa;
c) presti soccorso, in caso di abbordo, all'altra nave, al suo equipaggio e ai suoi passeggeri e, quando è possibile, comunichi all'altra nave il nome della propria e il porto presso cui essa è immatricolata, e qual'è il porto più vicino presso cui farà scalo.
2. Ogni Stato costiero promuove la costituzione e il funzionamento permanente di un servizio adeguato ed efficace di ricerca e soccorso per tutelare la sicurezza marittima e aerea e, quando le circostanze lo richiedono, collabora a questo fine con gli Stati adiacenti tramite accordi regionali.

Tutto questo rende assolutamente chiaro che:

1) A meno che l'atto di soccorso marittimo, non crei pericolo per il soccorritore, DEVE prestare soccorso a CHIUNQUE sia trovato in mare in condizione di pericolo, secondo le possibilità del soccorritore stesso.
2) Il soccorso marittimo comporta l'obbligo di recarsi al porto PIU' VICINO
3) TUTTI I MURI che sono stati creati sui confini dei paesi interni all'Unione Europea sono ANTICOSTITUZIONALI e non hanno quindi il diritto di esistere.
4) L'unione Europea (e quindi tutti i suoi stati membri) ha il chiaro dovere di combattere il razzismo e la xenofobia

Io vivo in Italia, e mi sto profondamente vergognando per la deriva razzista e xenofoba che il nostro paese sta seguendo da qualche tempo a questa parte, perché questa deriva è uno dei tradimenti peggiori di quelli che dovrebbero essere i nostri principi più sacri, come cittadini e come persone e il fatto che ci siano politici osannati proprio perché sbandierano il loro tradimento nei confronti di questi principi, mi preoccupa moltissimo. 

Quando penso a tutto questo, però, mi ricordo di una scena vista qualche anno fa, in un ristorante giapponese a Milano, durante una pausa pranzo in cui, mentre mangiavo, ho visto entrare quattro giovani, due ragazzi e due ragazze, con la pelle di colori diversi, ma che hanno passato tutto il tempo a parlare, a ridere e a scherzare assieme, mentre condividevano il cibo allo stesso tavolo. Forse davvero abbiamo ancora una speranza, di non tornare ad essere un branco di bruti in preda alla paura, al rancore e alla parte peggiore dell'essere umano.

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