venerdì 27 gennaio 2012

Tanto da dire parte 4...

Sottotitolo: Last  (?) Train Home


2/12/2011: questa data, per me, segna un punto di svolta della mia vita. Da luglio, infatti, sto lavorando distaccato presso la sede di una ditta che fa parte dello stesso gruppo dell’azienda per cui lavoro da più di sette anni a questa parte e, in data 5/12/2011, la ditta presso cui sono distaccato ha cambiato sede e si è spostata in un altro punto di Milano. Il fatto è che, allo stato attuale delle cose, la nuova sede, per me, non risulta essere raggiungibile coi mezzi pubblici in tempi ragionevoli (facendo i debiti conti prendendo i mezzi si andrebbe da un minimo di 6 ad un massimo di 7 ore di viaggio al giorno tra andata e ritorno) e quindi dal 5/12/2011 ho ufficialmente smesso (almeno fino a quando durerà il mio distaccamento) di essere un pendolare viaggiante sulle ferrovie dello stato. 
Dal febbraio 2004, quando avevo iniziato a lavorare a Milano, ho avuto modo di vivere questa realtà nelle sue varie sfaccettature e devo dire che, ad oggi che sono ormai due mesi che ho sostituito il treno e i mezzi con la macchina, sono ben poche le cose che mi mancano, tra cui le persone conosciute in questi quasi otto anni di pendolarismo e la possibilità di poter sfruttare il tempo del viaggio anche per leggere, ma tra le cose che non mi mancano, quella che più mi preme sottolineare è il vedere ogni giorno le espressioni di quei volti rassegnati al livore ed alla stanchezza che masticano amaro per quel tempo di vita di cui si sentono pesantemente defraudati ogni volta che c’è un guasto od un ritardo. Ho avuto anch’io, in questi anni, la mia dose di bile da masticare, perché magari capitavano quei periodi dove la norma era il prendersi delle ore (quando non delle mezze giornate) di permesso solo per poter andare al lavoro, ma ho comunque saputo reagire e costruirmi il mio angolo in cui coltivare le mie amicizie ed i miei interessi e, forse anche per questo, negli ultimi anni il pendolarismo aveva assunto una dimensione molto più vivibile e molto meno pesante, anche se comunque rimaneva la stanchezza fisica di dover fare 5 ore di viaggio al giorno tra andata e ritorno. 
Ad oggi, con tutto quello che è capitato, il fatto di muovermi in macchina non mi pesa e riesco a recuperare ogni giorno almeno 2 ore (e qualche volta anche 3). Non so come si evolverà la situazione, ma per il momento mi godo il tempo riguadagnato.

A presto. 

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